Storia di successo

Entra nella nuova era della connettività

Murata Finlandia si serve di processi di integrazione dati automatizzati su JMP® per ricavare enorme valore dalla digital factory

Murata Finlandia

La sfidaI sistemi di produzione digitale nello stabilimento di Murata a Vantaa, in Finlandia, generavano molti più dati di quanti fosse possibile gestirne con gli strumenti esistenti. Le barriere all'accesso ai dati e l'impiego di processi di integrazione dei dati lunghi e impegnativi causavano ritardi, limitando il valore di ciò che si riusciva a estrarre dalla digital factory dell'azienda. 
SoluzioneMurata Finlandia ha scelto di rendere il software per l'esplorazione statistica di JMP® il proprio strumento per l'integrazione di dati universale. Ora JMP viene utilizzato senza distinzione da operatori, tecnici, scienziati dei dati e dirigenti ed è servito ad automatizzare il flusso di lavoro di analisi dei dati dello stabilimento e a migliorare la qualità dei dati.
I risultatiPoter disporre di uno strumento per i flussi di lavoro end to end come JMP evita agli esperti di settore di perdere tempo in tediose attività di preparazione dei dati, anziché dedicarsi a risolvere i problemi di progettazione che apportano vero valore all'azienda. Tra i principali risultati ottenuti figurano l'accesso ai dati in tempo reale e senza barriere; la standardizzazione delle best practice statistiche; un notevole miglioramento della qualità dei dati e l'essere passati dal dover limitare i danni a poter apportare miglioramenti attivi. Il Responsabile dell'integrazione dei dati Philip O'Leary ha commentato: “JMP è uno strumento fondamentale. È evidente che è stato modificato per venire incontro alle nostre esigenze, con un risultato senza eguali”. 

Nella nuova era della connettività che stiamo vivendo, le innovazioni tecnologiche relative ai sensori hanno allargato gli orizzonti della mobilità e della salute degli esseri umani. La grande azienda produttrice di componenti elettronici Murata è una pioniera del settore da più di settant'anni, tanto che oggi le sue tecnologie per sensori all'avanguardia vengono impiegate per moltissimi usi diversi, dai pacemaker ai veicoli a guida autonoma. I progressi compiuti con i sensori MEMS, infatti, permettono di rendere questi dispositivi più sicuri ed economici.

Nello stabilimento di Murata a Vantaa, in Finlandia, specialisti, scienziati e ingegneri progettano, sviluppano e producono accelerometri, inclinometri e giroscopi basati sull'uso di MEMS 3D per un'ampia varietà di dispositivi di sicurezza. L'ambiente di produzione integrato e all'avanguardia che l'azienda è riuscita a creare consente di produrre queste tecnologie in modo tale da soddisfare gli elevati standard di qualità e affidabilità richiesti nel campo della sicurezza.

Il Responsabile dell'integrazione dei dati Philip O'Leary dirige un team che ha il compito di individuare e portare alla luce approfondimenti utili, estraendoli dalla montagna di dati relativi a produzione digitale, test e attrezzature generati ogni giorno a Vantaa, dove i dati integrati disponibili vanno ad alimentare le attività di IA e apprendimento automatico. Il compito del team non è solo di monitorare assiduamente lo stato di processi, attrezzature e prodotti, ma anche di gestire il flusso di lavoro analitico e riuscire a fornire strumenti pratici di gestione dei dati agli esperti di settore nell'intera struttura.

O’Leary spiega che “la cultura analitica di Murata è cambiata notevolmente negli anni” e ammette che la digitalizzazione di ciò che prima veniva affidato a schede cartacee scritte a mano è stata una grande innovazione, sebbene di per sé non abbia contribuito a risolvere le problematiche riscontrate dall'azienda riguardo ai dati. La gestione e l'accesso ai dati costituiscono una grande preoccupazione anche dopo il passaggio ai sistemi digitali.

“Anche con [una digital factory], non eravamo ancora riusciti a risolvere il problema di come trovare le informazioni di cui avevamo bisogno al momento giusto e in tempo reale”, spiega. “Pur potendo vedere misurazioni e operazioni di raccolta dei dati associati, i processi, una volta terminati, venivano fagocitati dal database. Tutti quei dati rappresentavano un enorme valore che andava sprecato... e li avevamo lì, solo che non potevamo accedervi”.

Un panorama analitico in continua evoluzione richiede strumenti nuovi e migliori

Nelle prime fasi della digitalizzazione, O’Leary e il suo team impiegavano fino a una settimana per costruire un data set derivato da una serie di fonti tramite Excel. L'esteso ritardo così accumulato significava che ogni data set, nel momento in cui era pronto per l'analisi, era ormai vecchio di una settimana. La stessa esigenza che un tempo aveva motivato la transizione da cartaceo a Excel ha poi portato al passaggio da Excel a Minitab.

“Passare a Minitab ci ha consentito di approfondire meglio ciò che stavamo facendo e di ridurre il tempo impiegato da una settimana a qualche giorno soltanto”, spiega O’Leary. “Tuttavia, Minitab non ha grandi funzioni per l'acquisizione dei dati e continuavamo comunque a essere in ritardo di un paio di giorni”. Trovandosi a che fare con data set in rapida espansione e con attrezzature sempre più sofisticate, O’Leary e il suo team si sono messi a cercare qualcosa di meglio.

È stato allora, dice, che l'esigenza di applicazioni dati robuste e dotate di una maggiore capacità e personalizzazione ha portato Murata Finlandia a scoprire il software per l'esplorazione statistica di JMP®.

“Con l'arrivo di JMP abbiamo scoperto di poter automatizzare la creazione dei data set, di modo che ogni mattina, all'arrivo in ufficio, ci sia un nuovo set di dati pronto ad aspettarci, con la cronologia dei tre mesi di produzione precedenti”, spiega O’Leary.

“Grazie a JMP e al modo in cui semplifica la raccolta dati, ora riusciamo a ottenerli molto più velocemente. Siamo passati dall'impiegare interi fine settimana per raggiungere questo scopo a poco più di un'ora, e adesso addirittura a pochi minuti. Questo ci permette di poter ripetere la procedura centinaia di volte al giorno”.

“JMP è di gran lunga il modo migliore per raccogliere dati (e usare i dati raccolti in precedenza), oltre che per automatizzare molte delle analisi necessarie a livello quotidiano o settimanale”, aggiunge. “La maggior parte dei nostri report ora è automatizzata e, dato che abbiamo centralizzato la distribuzione dei dati, è a disposizione di chiunque. JMP consente alle persone di consultare database e data set a cui altrimenti non potrebbero avere accesso”.

Un livello di accesso fondamentale, spiega O’Leary, per far sì che gli esperti di settore usino le statistiche come strumento per aumentare l'efficacia delle proprie competenze. Per fare un esempio, le notifiche di modifiche a livello di engineering ora si fondano su una combinazione di competenze e analisi, mentre prima si tendeva a prendere decisioni sulla base di esperienza e intuito.

Poter disporre di uno strumento per i flussi di lavoro end to end come JMP evita agli esperti di settore di perdere tempo in tediose attività di preparazione dei dati, per dedicarsi invece a risolvere problemi e a produrre miglioramenti proattivi in grado di generare valore per l'azienda. Gli esperti di statistica del team di O’Leary offrono un supporto personalizzato sotto forma di script JMP, che possono essere utilizzati in tutto il sito per automatizzare le analisi ripetute. “In questo modo gli ingegneri risparmiano un sacco di tempo”, dice.

Standardizzazione e accesso universale favoriscono l'adozione delle best practice per l'analisi dei dati 

Un altro grande cambiamento a livello di efficienza è rappresentato dall'accesso ai dati continuo e universale. Murata esegue JMP sul proprio server per garantire il backup ininterrotto del sistema, di modo che, anche nel caso di interruzioni di corrente, il sito continui comunque a raccogliere e condividere dati. Tramite un singolo script, spiega O’Leary, è possibile richiamare una dashboard da cui qualsiasi membro dell'organizzazione può fare clic su qualunque data set. Questo sistema, chiamato Standard Data Indexer, consente di eliminare completamente i compartimenti stagni che limitavano il valore aziendale estraibile dai dati di Murata. 

L'accesso esteso è associato a un'elevata standardizzazione. “La struttura dei dati è tale che, a prescindere dal data set che si sceglie di aprire, risulta identica per tutti i prodotti” continua. “Ci sono persone specializzate su determinati prodotti ma, in questo modo, quando un collega è in vacanza gli altri possono subentrargli, perché ognuno ha accesso ai data set degli altri”.

Sebbene la maggiore velocità di esecuzione e l'accesso ampliato siano notevoli vantaggi dei nuovi sistemi adottati da Murata, O’Leary afferma che forse il maggiore beneficio apportato da JMP è di aver permesso all'azienda di standardizzare le proprie best practice per la raccolta e l'analisi dei dati. La standardizzazione ha contribuito a una maggiore riproducibilità (quindi a una maggiore qualità), oltre a rendere gli approcci basati sui dati più semplici da applicare su larga scala.

“Ora le nostre analisi vengono eseguite in maniera molto rigorosa”, spiega O’Leary. “Per esempio, abbiamo introdotto un data set di riferimento con cui confrontarci prima di apportare qualsiasi modifica, ma è solo una delle tante novità”.

L'automazione di JMP aiuta a individuare i problemi e riparare i set di dati, migliorandone la qualità 

Il software ha fornito anche una soluzione necessaria agli inevitabili problemi di qualità dei dati. JMP non si limita a raccogliere, elaborare e integrare automaticamente i dati provenienti da diverse fonti, ma usa i propri script per indicare eventuali problemi come la presenza di duplicati o dati mancanti. In questo modo, gli utenti possono verificare quanto indicato e seguire le procedure appropriate per recuperare i punti dati contenenti errori.

“Con JMP riusciamo a valutare automaticamente la qualità dei nostri dati e a migliorarla, ricostruendo o riparando i data set”, spiega O’Leary. “Siamo passati da dover scrivere ed eseguire manualmente gli script uno alla volta alla situazione in cui ci troviamo ora, in cui gli script vengono eseguiti in automatico e i data set si riparano da soli. I problemi si risolvono senza che nemmeno me ne accorga e credo che la qualità dei nostri dati non sia mai stata così alta”. I recenti progressi compiuti a livello di intelligenza artificiale e apprendimento automatico (tra le principali aree di indagine di Murata) non faranno che ridurre ulteriormente i problemi in tema di qualità dei dati.

La capacità di automatizzare la raccolta, la gestione e l'integrazione dei dati in JMP è stato ciò che ha convinto Murata a procedere all'acquisto, dice O’Leary. “Inizialmente, siamo stati attratti dal modo in cui JMP consentiva di ottenere dati per l'analisi in automatico” spiega, “ma la cosa davvero incredibile è che non sapevamo che fosse anche uno strumento analitico di altissima qualità”, cosa che hanno impiegato ben poco a scoprire.

Nelle mani degli esperti di settore, JMP offre una soluzione semplice e veloce per le analisi quotidiane. Il fatto che un singolo strumento possa essere al tempo stesso un modo per automatizzare processi sofisticati sui dati e una soluzione accessibile per gli esperti di domini lo rende una soluzione particolarmente efficace. 

La democratizzazione delle analisi aiuta gli esperti di domini a ridurre le variazioni 

Nello sviluppo dei processi, l'analisi automatizzata comprende anche un pacchetto di metodi statistici, per consentire ai team di effettuare esperimenti confrontando le prestazioni dei piani proposti rispetto alle versioni in uso. JMP produce quella che O’Leary definisce “un'intera famiglia di analisi”, indicando se i vari componenti sono statisticamente equivalenti o, in caso contrario, se sono migliori o peggiori in termini di variazione e capability del processo. “Si tratta di analisi piuttosto sofisticate, ma con JMP le può fare praticamente chiunque”, aggiunge.

“Basta investire un po' di tempo e impegno [per imparare a usare il software] in maniera strutturata e una volta che si inizia non lo si lascia più. Anzi, lo si utilizza sempre più spesso”. Ora, spiega O’Leary, chiunque a Murata può avere una licenza JMP, dagli operatori responsabili della produzione in officina ai dirigenti più avanzati.

Il valore di JMP va ben oltre il software 

Di fronte a utenti dalle competenze statistiche così variegate, O’Leary ha incoraggiato tutti a sfruttare al meglio l'intera gamma di risorse offerte da JMP. I principianti, per esempio, possono beneficiare di ore di moduli di training online tramite Statistical Thinking for Industrial Problem Solving (STIPS), un corso gratuito sviluppato da JMP per rendere la statistica più accessibile anche a chi opera in altri campi.

L'iniziativa è “talmente valida che abbiamo deciso di rendere il corso obbligatorio a diversi livelli nella nostra azienda. Bisogna diventare utenti certificati, ma lo si fa durante la giornata lavorativa. Sapere che un dipendente ha portato a termine lo STIPS mi dà la certezza che non ci sia niente di JMP che non abbia già visto. Il bello di JMP è proprio questo: anche se non lo si usa molto, si sa che è sempre a disposizione”.

A prescindere dal loro livello di competenze statistiche, aggiunge O’Leary, gli utenti possono contribuire alla community di JMP condividendo idee, facendo domande e partecipando a discussioni. “Capita che mi arrivino 3 risposte a una domanda pubblicata nella Community in 5 minuti”, racconta. “La possibilità di entrare in contatto con sviluppatori, colleghi e altri utenti, tutti con livelli di competenza diversi, rende l'esperienza JMP davvero unica nel suo genere”.

I rapporti che vengono a instaurarsi influiscono anche sulle nuove versioni del software: “Aspettiamo con ansia tutte le novità e partecipiamo attivamente al programma Early Adopter. Ricaviamo notevole valore non solo dal programma Early Adopter, ma anche dai nostri colleghi JMP in generale”.

“JMP è uno strumento fondamentale. È evidente che è stato modificato per venire incontro alle nostre esigenze, con un risultato senza eguali”.

I risultati illustrati in questo articolo si riferiscono specificatamente a situazioni, modelli di business, input di dati e ambienti di elaborazione particolari descritti nel presente documento. L’esperienza di ogni cliente SAS è unica, basata su variabili tecniche e aziendali e, pertanto, tutte le affermazioni devono essere considerate non tipiche. I livelli di risparmio, i risultati e le caratteristiche prestazionali varieranno in base alle configurazioni e alle condizioni specifiche del cliente. SAS non garantisce il raggiungimento di simili risultati da parte di tutti i clienti. Le sole garanzie per i prodotti e servizi SAS sono quelle esposte nelle dichiarazioni di garanzia espresse presenti nel contratto scritto per tali prodotti e servizi. Niente di quanto qui affermato può costituire garanzia aggiuntiva. I clienti hanno condiviso le loro storie di successo con SAS come parte di uno scambio contrattuale convenuto o in qualità di riepilogo del successo del progetto in seguito a una positiva implementazione del software SAS.